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 I ragazzi del Cervizio Civile


Siamo qui riuniti stasera per ricordare la figura di Don Michele Marcantonio e le sue splendide opere. Nell’anno del Servizio Civile, Don Michele entrò nei nostri cuori. All’inizio eravamo un po’ freddi con lui perché non tutte le prime nozioni sembravano interessarci ma poi lui seppe, piano piano, farci amare il nostro dialetto e soprattutto la storia di Roseto e dei rosetani. Molte cose cambiarono nel nostro modo di pensare: da quel momento abbiamo iniziato a conoscere meglio Roseto ed il suo passato, con le sue tradizioni.
Purtroppo, poche persone hanno veramente capito la ricchezza culturale che Don Michele portava con sé, pochi hanno potuto conoscerla appieno ma molti la rimpiangeranno perché persone come lui, probabilmente, non ne vedremo più. Era un profondo conoscitore di Roseto e della cultura rosetana perché si era sempre dedicato allo studio facendo approfondite ricerche e non lasciando niente al caso. Molte sono state le opere per cui abbiamo lavorato assieme: le recite, il dizionario, le novelle ma “Il catechismo del Rosetano” era, di certo, l’opera a cui era più affezionato e alla quale teneva di più. Negli ultimi mesi eravamo entrati molto in sintonia proprio come una equipe che lavora per uno scopo ben preciso.
A volte, mentre eravamo intenti a rilassarci un attimo, lo vedevamo arrivare per sottoporci qualche nuovo appunto o qualche modifica da apportare e dicevamo “U vi’ mo’ arriv Don Michele”.
Negli ultimi mesi della sua vita, forse lui sentiva che non poteva perdere tempo e lavorava alle sue opere a ritmo incessante e noi con affetto gli consigliavamo di non affaticarsi troppo perchè la sua salute era cagionevole.
Don Michele è stato un maestro e per lui la cosa più importante era trasmettere anche agli altri la voglia di mantenere vive le tradizioni del suo e del nostro paese. Si è dimostrata una persona straordinaria, attaccata a Roseto come nessuno e voglioso di condividere con tutti i suoi compaesani i suoi studi e le sue conoscenze.

 

Abbiamo un dolce ricordo di Don Michele Marcantonio che rimarrà per sempre nei nostri cuori. L’esperienza vissuta insieme a lui è stata unica, grazie ad essa abbiamo potuto mettere alla prova le nostre capacità e confrontare i nostri punti di vista. E’ stato proprio grazie all’aiuto di Don Michele se siamo riusciti a portare a termine con grande successo il nostro lavoro.
Lui è stato un importante maestro per noi, ci ha insegnato a scrivere il dialetto rosetano, ad apprezzare e conoscere le origini, le tradizioni e la storia del nostro paese, ci ha dato molti saggi consigli e tanti insegnamenti di vita attraverso i suoi detti e le sue filastrocche.
Per questo siamo qui oggi, tutti riuniti, fieri di presentare l’ultimo lavoro di Don Michele Marcantonio. Questo libro sarà certamente motivo di grande orgoglio per lui che ha sempre messo l’anima in tutte le sue opere e certamente lo è anche per noi che abbiamo contrinbuito con impegno ed entusiamo alla realizzazione di questo progetto.
Vogliamo rivolgere un sincero ringraziamento alla Fondazione Famiglia Attilio Cascioli che ci ha dato la possibilità di partecipare al progetto “Rispolveriamo il Dialetto” permettendoci così di vivere un’esperienza davvero entusiasmante e stimolante.
L’ultimo saluto va, ovviamente, al caro Don Michele con la speranza che questo suo libro sia l’ennesima testimonianza del suo profondo amore per il suo lavoro e soprattutto per la nostra Roseto.

 

 

 

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